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ederlezi (puglia14)
Signori, le “bestie” sono ufficialmente in partenza.
Dove per “bestie” intendo ovviamente il padre & la madre.
Domani mattina prestissimo, come da trent'anni a questa parte, partiranno per il loro canonico mese al Lido di Jesolo dove ormai sono considerati degli abituè al pari del rutilante spettacolo pirotecnico del 15 agosto. Io purtroppo, il 15 agosto sarò a Londra e mi chiedo se anche lì fanno un rutilante spettacolo pirotecnico (ma domani vado a comprare la Lonely, ci sarà sicuramente scritto).
Intanto si sta consumando proprio in questi attimi la cerimonia della partenza, che rispetto agli anni d'oro si è un po' addolcita (nel frattempo la macchina è cambiata ed è un po' più grande e soprattutto manca il terzo passeggero, cioè il sottoscritto), anche se la madre non si smentisce mai dato che tra le cose da portare via ho potuto notare l'aggeggio per misurare la pressione (...).
I miei comunque sono le persone più abitudinarie del mondo (e purtroppo me l'hanno in parte geneticamente attaccata... maledetti) e da che io mi ricordi al mare fanno da quasi trent'anni sempre le stesse cose. L'unica discriminante è solo l'incognita del brutto tempo, ma anche in quel caso sono sempre uguali a loro stessi, nel senso che fanno le cose che fanno da sempre quando c'è brutto tempo.
Comunque la catarsi vera dei miei genitori è l'immancabile passeggiata sulla via Bafile dopo cena.
Una sera verso piazza Mazzini, una sera verso piazza Marconi.
Per chi non lo sapesse, via Bafile è praticamente uno smisurato centro commerciale all'aperto lungo svariati chilometri. Immaginatevi una sequela infinita di bar, pizzerie, ristoranti, negozi di qualunque cosa, sale giochi e quant'altro (immaginatevi oppure andate su streetview che fate prima).
Così poi comprano (soprattutto la madre) un sacco di cazzate che utilizzeranno due giorni o che regaleranno ad amici e parenti (la madre compra libri prettamente a carattere religioso, dato che ha un sacco di amiche religiose come lei). Il padre invece è più riflessivo: compra anche lui cazzate ma non subito. Fa dei confronti in diversi negozi, ci torna più volte e valuta delle alternative, è più accorto.
Vabbè, dai. Domani sera quando la madre mi telefonerà per sapere se ho mangiato le farò la solita domanda che le faccio ormai da qualche anno (che dal tono di voce lo percepisco che non vede l'ora che io gliela ponga): “Allora, cos'è cambiato?”
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