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here and now (genova11)
Prima foto di Genova! Basta Londra, si torna in Italia, a Zena!
Ma siccome di Zena ho ne parlato abbastanza nelle ultime foto di Londra devo disperatamente trovare un nuovo argomento per stasera.
A proposito. Ma il momento migliore delle mie ultime visite genovesi, e cioè quando una pantegana lunga quanto il mio avambraccio mi ha tagliato la strada infilandosi in un tombino, ve l'ho raccontato? No? Beh adesso sì. E posso dire che la cosa che mi ha stupito di più non è stata la pantegana in sé, quando l'estrema lucentezza del suo pelo. Vi giuro che per un secondo ho provato invidia per quella lucentezza. Sfortunatamente non sono riuscito a chiederle che shampoo usasse, ma mi riprometto di scoprirlo.
Altro gran momento delle visite genovesi è stata la metropolitana. Pensate. Anche Genova ha la sua metrò. Che conta la bellezza di sette e dico sette stazioni. E non arriva nemmeno alla stazione Brignole. Così è proprio utile. Oltretutto non ho potuto fare a meno di notare che il manifesto sulle norme di sicurezza all'interno dei trenini è esattamente identico a quello di Milano. Hanno solo cambiato il logo in basso a destra, da ATM a AMT (che poi è pure un anagramma, per dire). Invece l'omino che scivola, cadendo schiena a terra raffigurato sulle porte onde evitare che la gente ci si appoggi è diverso, più dinamico, più teatrale nella caduta.
Però, devo ammettere che, quando da Boccadasse, siamo tornati verso il centro facendo tutto il lungomare vedendo la gente che faceva il bagno e prendeva il sole, ho provato una profonda invidia (profonda quasi quanto quella per il pelo della pantegana eh). E improvvisamente la sola idea di tornare in Milano da lì a qualche ora mi era insopportabile.
Ecco perché ho deciso che, alla fine di tutto, io, i genovesi li odio. E per vendetta li manderei tutti in esilio a Milano. Così imparano ad andare al mare a fine settembre solo perché ci sono ancora 30 e passa gradi. Ecco. Cattivi.
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